Approfondimenti
La Toscana dice si alla cannabis
La Toscana dice sì alla sperimentazione della cannabis nella ricerca clinica.
La regione toscana e Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare hanno firmato la collaborazione per la sperimentazione clinica no profit con un occhio di riguardo ai farmaci organi.
L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e l’ingegner Gian Carlo Anselmino, direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa, hanno firmato la collaborazione tra Regione e Chimico Farmaceutico Militare per lo sviluppo anche in ambito farmaceutico di produzione della cannabis terapetucia.
Leggi regionali che consentono l’erogazione, e in alcuni casi la produzione dei farmaci e dei preparati galenici a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche – legge regionale del 2012
La collaborazione si intensifica e si allarga anche al fronte della ricerca, in particolare per quei farmaci orfani sui quali non c’è investimento da parte delle aziende. Si rafforzerà per quanto riguarda informazione e formazione sui farmaci cannabinoidi, e si estenderà alla ricerca e sperimentazione clinica no profit, con riguardo ai farmaci orfani. L’accordo avrà la durata di due anni, con possibilità di controllo annuale.
Linea Oceano – vasche con la porta per anziani e disabili
La Regione metterà a disposizione del Farmaceutico militare le professionalità del Centro di ascolto regionale, che già lavora e supporta i percorsi che riguardano malattie rare e oncologiche. Il Centro ora sarà in grado di rispondere anche sull’uso terapeutico della cannabis, favorendo un dialogo costruttivo con i medici responsabili del progetto terapeutico.
L’accordo prevede che Regione Toscana e Farmaceutico Militare attivino sinergie utili allo sviluppo della ricerca biomedica e farmaceutica, con particolare attenzione al sostegno della sperimentazione no profit per farmaci orfani per malattie rare o neglette, in linea con i programmi e le strategie regionali in materia; un’adeguata informazione sull’utilizzo e le caratteristiche dei farmaci cannobinoidi attraverso il Centro di Ascolto regionale, e un’adeguata informazione e orientamento sul corretto processo di prescrizione e distribuzione dei farmaci orfani prodotti dal Farmaceutico Militare, monitorandone il percorso dal medico che prescrive la cura all’utente finale.